IL RACCONTAFIABE - Seguito al "C'era una volta …"
bel tempo dee venire. Per abitudine, ogni mattina il sarto, aperta la botteguccia, si metteva a sedere davanti la porta con le mani in mano
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grattava la testa. Con una mano ella grattava, e con l'altra tentava di cavargli l'anello dal dito. - Che tenti, figliolaccia? - urlò l'Orco
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della Corona. - Voglio sposare una delle figlie del mugnaio! - Maestà, sangue di Re richiede sangue di Re! - Quando avrò in mano il corno
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per caso sotto la finestra. Appena la raccolse, gli fiorì in mano. Questo è buon segno. - Chi sarà? Fatelo venire. Sarà un Re, certamente. Che Re! Era
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le andava incontro con le monete in mano per fare quel buon guadagno. Ma il gattino stava zitto. Cammina, cammina, la Reginotta arrivò un giorno
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sotto mano; poi, afferra un bastone, e giù colpi da orbo. - Sono io, marito mio! Sono io, marito mio! Credeva di parlare e abbaiava. Colui, che la
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o col cocuzzolo, egli adattava subito un pezzetto di legno al suo tornio, e con un piede sul pedale e in mano lo scalpello, si metteva a lavorare
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. - Maestà, - disse il Gessaio - qui ci vuole la mano della Reginotta; e se non fa subito, guai a voi! Il Re che ora, trattandosi di quell'asino, non dubitava
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sottomarina, con dentro un bel mucchietto di monete di oro stralucente. Il pescatore rimase abbagliato; e portò una mano alla tasca, senza guardar in viso la
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una zappa in mano. - Bel cavaliere, Che cercate da queste parti? - Cerco la Reginotta Piuma-d'-oro che fu portata via dal vento. In grazia, l'avete
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cavalli si spaventano, prendono la mano del cocchiere e via a rotta di collo, nitrendo e sparando coppie di calci, fra le strida e gli urli di tutti
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broccato, ornata di perle e diamanti, con le bionde trecce sciolte su per le spalle, la faccia appoggiata a una mano, e un gran ventaglio nell'altra. Si
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, scheletrita, con la falce in mano. - Che volete da me? - Vogliamo morire. - Non posso toccarvi; la Fortuna non vuole. Si sentirono stringere il cuore. Passarono
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. - Sono il Reuccio. Invece della porta si aperse la finestra, e comparve la ragazza con la faccia nera e la padellina in mano; la padellina era
Accademia della crusca
